Sitemap, SEO e velocità: i 3 aspetti chiave per ottenere una buona indicizzazione su Google.

Ciao! Sono Michele, fondatore di Easy Green Hosting e in questo articolo affronterò un tema molto importante per la vita di qualsiasi sito web: la sua indicizzazione su Google, il leader indiscusso delle ricerche di contenuti sul Web (e non solo!) e come ottimizzarla al meglio con 3 aspetti chiave: sitemap, SEO e velocità di caricamento del sito.

1° ASPETTO CHIAVE: LA SITEMAP XML

Cos’è la sitemap? Come dice la parola, è una mappa del sito e ce ne sono di due tipi: “grafica” o HTML e XML. La sitemap grafica è una semplice pagina che mostra graficamente una mappa dei contenuti del sito, ossia un indice di tutte le pagine, mentre la sitemap XML, di cui ci occupiamo in questo articolo, è la stessa cosa ma in un formato specifico, XML per l’appunto, fatto per essere interpretato da un elaboratore elettronico.

Qui sotto vedi una sitemap grafica a sinistra e una XML a destra

Se hai terminato di creare un sito e vuoi che Google ne analizzi ed indicizzi tutte le pagine il prima possibile, dovrai:

  • fare in modo che il tuo sito generi una sitemap XML
  • registrare il tuo dominio su Google Search Console
  • aggiungere l’url della sitemap su Google Search Console

Come fare queste tre azioni? Non è difficile.
Come al solito vedremo come affrontare questo lavoro su un sito in WordPress.
Cerco di essere il più conciso possibile!

a. Come generare una sitemap XML

Esistono vari plugin che generano sitemap https://wordpress.org/plugins/search/sitemap/
Quel che consiglio io, non solo per la sitemap ma anche per il SEO, che affronteremo dopo in questo articolo, è RankMath. Sarà sufficiente installarlo per ottenere immediatamente una pagina simile a ilmiosito.com/sitemap.xml

b. Come registrare il proprio dominio su Google Search Console

Anche in questo caso menzionerò il modo più semplice. Basterà avere un account Google già attivo (un indirizzo @gmail tanto per capirsi) e installare il plugin Site Kit by Google. Una volta installato dovremo richiedere l’attivazione e la registrazione del proprio sito su Google Search Consile seguendo le istruzioni date dal plugin.

Google Search Console è un tool molto utile per monitorare l’indicizzazione su google. Attenzione: non serve ad analizzare le statistiche delle visite, per quelli c’è Google Analytics, ma per apportare piccole modifiche alla SERP (search engine result page) di Google come per esempio indicare che una pagina è stata spostata in un nuovo indirizzo o un intero sito è stato spostato in un nuovo dominio e per ricevere notifiche riguardanti eventuali errori di indicizzazione.

c. Come aggiungere l’url della sitemap su Google Search Console

Google Search Console serve infine a registrare la sitemap. Come?
A questo punto è molto semplice

Ossia: clicco “Sitemaps” dal menu principale e poi “submit” dopo aver scritto l’indirizzo della sitemap.

L’indicizzazione richiederà del tempo, ore o anche qualche giorno, a seconda di misteriose variabili di Google.

2° APETTO CHIAVE: LA SEO ossia Search Engine Optimization

In tutta onestà, credo sia un tema ormai super abusato! Quindi anche in questo caso sarò il più breve possibile.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca fu in passato l’arte di aggirare i motori di ricerca per far comparire il proprio sito in prima pagina, mentre al giorno d’oggi i motori di ricerca si sono fatti forse quasi più furbi degli esseri umani e non ci rimane altro che sperare non siano loro un giorno a fregare noi!

Ad ogni modo, si tratta di:

  • produrre un sito con delle pagine fruibili dagli esseri umani di buona qualità
  • aiutare il motore di ricerca (l’indiscusso re Google) ad interpretare nel modo più corretto quelle pagine

Come produrre un sito ottimizzato per i motori di ricerca?

Si tratta di cercare di mettersi nei piedi di tante persone contemporaneamente e scrivere le pagine in modo che tutte queste persone dicano “ah, interessante” oppure “utile”, oppure “ok, si stavo cercando proprio questo” e altre cose così, quindi:

  • scrivi in modo che le pagine non sembrino mattoni. Considera che l’attenzione dei lettori nel web è limitatissima. Cerca di intervallare i paragrafi mettendo: spazi, immagini, parole in grassetto, elenchi puntati o numerati e qualsiasi cosa dia “respiro” al testo
  • scrivi mettendo in cima al testo i concetti più importanti: ricorda che l’attenzione è limitata. Se parli di ricette, scrivi subito di che ricetta si tratta e come si prepara e solo dopo considerazioni aggiuntive
  • nomina le immagini in modo che rappresentino i contenuti: se metti la foto di una pagnotta in un articolo di cucina, puoi chiamare l’immagine “ricetta del pane di Gismonda” (se il tuo blog si chiama magari “le ricette di Gismonda” l’immonda.. anche se forse con un nome del genere Gismonda potrebbe vendere altro… tipo detersivi intendo, a cosa stavi pensando??)”. Questo perché le persone cercano anche spesso per immagini e google riuscirà più facilmente, così, a fare un buon match tra ricerca e risultato
  • Utilizza i tag H per i titoli: In questo modo aiuterai google a capire la gerarchia dei contenuti.
    I tag H funzionano così:
    • H1 TITOLO PRINCIPALE: in questo articolo è “Sitemap, SEO e velocità: i 3 aspetti chiave per ottenere una buona indicizzazione su Google.”
    • H2 TITOLI SECONDARI: in questo articolo il primo è “1° ASPETTO CHIAVE: LA SITEMAP XML”
    • H3 TITOLI GERARCHICAMENTE INFERIORI, tipo “a. Come generare una sitemap XML
      e così via”.

Come fare con WordPress?
Se usi l’editor standard: da una parte cambi il tipo di testo (paragrafo o titolo o altro),

dall’altra cambi il livello del titolo (h1, h2, h3, etc)

Ovviamente considera che se parli di cose che nessuno cerca in Internet oppure di cui c’è già una enorme abbondanza di risorse, avrai poche chance di farti trovare. In caso simili dovrai “creare” l’iteresse, ossia stuzzicare gruppi di persone. Ma qui sto sforando sull’ambito del marketing, disciplina affascinante ma altra rispetto al tema di questo articolo.

Come aiutare Google ad indicizzare le pagina?

Qui entra in gioco Rank Math, di cui ho parlato all’inizio.
In breve Rank Math aiuta a scrivere migliori “metatag”, chiamati anche “snippet”.
I metatag sono descrizioni (titolo e descrizione) contenute in ciascuna pagina che vengono comunicate a Google per l’indicizzazione e che vengono mostrate nei risultati delle ricerche.

Il tag titolo compare anche in cima ai tab del browser. Il metatag Title in questo caso è “Lercio | Lo sporco che fa notizia”.

I metatag da considerare sono 2: Title e Description, che sono poi quelli che compariranno quindi sulla SERP di Google ossia nei risultati:

Quindi sono testi che parlano contemporaneamente a Google e al resto del mondo.
Dovranno essere fruibili da TUTTI ed essendo uno dei tanti risultati di una pagina di ricerca, dovranno attrarre l’attenzione abbastanza da essere cliccati.

Se abbiamo RankMath, per modificare i metatag sarà sufficiente cliccare “Modifica snippet” tra le opzioni che troviamo nella colonna di destra del nostro editor di WordPress

Una volta dentro, troverai anche il campo “permalink” che corrisponde all’url ossia all’indirizzo della pagina. E’ buona norma lasciarlo identico al titolo.

3° ASPETTO CHIAVE: LA VELOCITA’ DI CARICAMENTE DELLE PAGINE

Google ha un sistema estremamente complesso per misurare il valore di un sito, valore che usa per, poi, offrire i risultati più ideonei nelle ricerche. Per ideonei intendo “organicamente” apprezzabili, ossia di vero interesse ed utilità.

Intendiamoci: Google è matematica, scienza, quindi approssimazione. Tutto quel che produce è risultato di statistiche e le statistiche sono rappresentazioni della realtà ma mai la realtà stessa. Quindi se ti piace una cosa e non la trovi su google, tutt’al più questo può significare che hai un cuore 💙.

Detto questo, tra gli aspetti che abbiamo già trattato, uno di relativa importanza è la velocità di caricamento delle pagine.
La velocità di un sito dipende da 2 cose: il sito stesso (come è fatto) e il server.

Per quanto riguarda il server, con Easy Green Hosting sei in una botte di ferro! Le risorse disponibili sono veramente tante e hardware e software sono di ultima generazione, sicché le performance sono altissime. Non mi dilungo in tecnicismi, ma tanto per dare un’idea, uno dei provider leader di web hosting (forse IL leader) offre per ogni sito (equivalente ad un cpanel) 1 vCPU e 0,75GB di vRAM a prezzi che viaggiano sui 300€ l’anno. Noi offriamo 2vCPU e 4GB di vRAM per 86€, che includono SSL, backup, CDN e quant’altro, tutte cose che quel famoso leder fa pagare a parte.

E’ un salto non da poco, sia per le risorse che per il prezzo.

Per quanto riguarda il sito, ossia il modo in cui sono costruite le pagine, la responsabilità invece è tua, ma puoi comunque ottenere ottimi risultati con pochi semplici accorgimenti.
Ti listo qui sotto 3 aspetti importanti da tenere in considerazione.

1. I PLUGIN
Se hai tanti plugin attivi su WordPress, sai che ogni volta il server potrebbe dover occupare magari 1GB di ram per farli girare e del tempo per elaborarli ad ogni visita. L’ideale è averne il meno possibile quindi il consiglio è: sii parsimonioso coi plugin. Inoltre i plugin sono l’unica vera fonte di hackeraggio dei siti (se tieni aggiornato il core di WordPress), soprattutto se sono plugin abbandonati e non più aggiornati.

2. LE IMMAGINI E I VIDEO
Se la tua homepage ha 10 immagini da 4MB ciascuna, per essere caricata il server dovrà trasferire al tuo dispositivo 40MB di immagini, il che occupa non solo tempo ma anche risorse (elettricità) e appesantisce tutto: server, rete e telefonino o computer. Considerando che l’80% o forse più delle visite arrivano dai telefonini, l’ideale è avere immagini che non superino i 150KB ciascuna o anche meno.

Se hai già un sito devastato da immagini non ottimizzate oppure non sai come ottimizzarle prima di caricarle sul sito, puoi usare un plugin chiamato Imsanity: è 100% gratuito e funziona benone. Ottimizza le immagini quando vengono caricate e opzionalmente riduce anche quelle già caricate in precedenza. Insomma, è quel che si dice una dritta!

3. CACHE DI PLUGIN – LITESPEED
Ultimo punto non meno importante è caricare il plugin Litespeed, che fa in modo che il tuo sito sfrutti le capacità di creare immagini cache del tuo sito in memorie apposite, chiamate memorie cache o cuscinetto. In questo modo il server non dovrà elaborare la costruzione delle pagine ad ogni visita, ma potrà offrirne unimmagine, come fosse una fotografia già scattata di quella pagina, risparmiando così energia e tempo.

Per saperne di più:
https://www.easygreenhosting.com/litespeed-web-server-gratuito/

Se vuoi una mano a configurare Litespeed, apri un ticket dalla tua area cliente, saremo felici di farlo per te senza impegno.

Facendo risparmiare energie, con Litespeed perorerai la nostra causa ambientalista, quindi per noi è solo un piacere!

Per ora è tutto.
Spero che la lettura sia stata di tuo gradimento.

Buon lavoro!

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